Pelle Cass
Women’s Water Polo at Harvard
Dalla serie Crowded Fields, Stampa a inchiostro su cotone 3/3, 2018
“Ho fotografato una partita di pallanuoto femminile per circa un’ora presso la piscina Blodgett di Harvard, scattando circa mille foto. L’immagine è un composito di elementi presi da quelle fotografie. Tuttavia, ogni elemento occupa la sua posizione reale e originale nella composizione.”
Campi Affollati
“Nel tempo rimescolato di questa serie di fotografie composite chiamata Campi Affollati, il gioco prevale sulla competizione, e intere partite vengono mostrate fuori sequenza. La maggior parte delle foto è stata scattata a eventi poco frequentati in piscine, campi, stadi e arene delle università di Boston, dove vivo.
Per realizzare le composizioni, posiziono la mia macchina fotografica su un treppiede, scatto migliaia di foto e compilo le figure selezionate in una fotografia finale che è una sorta di timelapse fermo. Non cambio nulla—non un pixel. Seleziono semplicemente cosa mantenere e cosa omettere e tutto rimane esattamente al suo posto originale nell’inquadratura. Queste immagini sono documenti veritieri di un’ora o due e contengono più informazioni di una fotografia convenzionale. Oltre alle questioni di tecnica e soggetto, spero di trasmettere un senso di gioco, l’inquietudine del tempo e una sensazione di caos dionisiaco.”
“I took pictures of a women’s water polo game for about an hour at Harvard’s Blodgett Pool, taking around a thousand pictures. The picture is a composite of elements taken from those images. However each element occupies its real, original position in the composition.”
Crowded Fields
In the reshuffled time of this series of composite photographs called Crowded Fields, play prevails over competition, and whole games are shown out of sequence. Most of the pictures were taken at lightly attended events at pools, fields, stadiums, and arenas at colleges around Boston, where I live.
To make the compositions, I put my camera on a tripod, take thousands of pictures, and compile the selected figures into a final photograph that is kind of a still time-lapse. I change nothing—not a pixel. I simply select what to keep and what to omit and everything stays in its exact, original place in the frame.These images are truthful documents of an hour or two and contain more information than a conventional still photograph. Beyond matters of technique and subject matter, I hope to convey a sense of play, the eeriness of time, and a feeling of Dionysian chaos.